Whistleblowing
CNDL si è adeguata al disposto normativo contenuto nel D.lgs. n. 24/2023, con il quale il legislatore italiano ha recepito la Direttiva europea 2019/1937 in materia di whistleblowing e tutela del segnalante. Nello specifico, come richiesto dalla normativa CNDL ha messo a disposizione un apposito canale di segnalazione, il quale garantisce la piena tutela della riservatezza del segnalante al fine di non subire atti ritorsivi o discriminatori.
Dal momento che CNDL mira a incentivare, in un clima di fiducia reciproca, la cultura della trasparenza si riserva di applicare apposite sanzioni nei confronti di coloro che svolgono segnalazioni palesemente infondate o diffamatorie.
In particolare, le segnalazioni possono avere a oggetto le violazioni riepilogate di seguito
Violazioni delle disposizioni normative nazionali
- In tale categoria rientrano gli illeciti penali, civili, amministrativi o contabili diversi rispetto a quelli specificamente individuati come violazioni del diritto UE, come sotto definite.
- In secondo luogo, nell’ambito delle violazioni in esame, rientrano:
– i reati presupposto per l’applicazione del Decreto 231;
– le violazioni dei modelli di organizzazione e gestione previsti nel citato Decreto 231, anch’esse non riconducibili alle violazioni del diritto dell’UE come sotto definite.
Violazioni della normativa europea
- illeciti commessi in violazione della normativa dell’UE indicata nell’Allegato 1 al Decreto e di tutte le disposizioni nazionali che ne danno attuazione (anche se queste ultime non sono espressamente elencate nel citato allegato). Si precisa che le disposizioni normative contenute nell’Allegato 1 sono da intendersi come un riferimento dinamico in quanto vanno naturalmente adeguate al variare della normativa stessa.
- atti od omissioni che ledono gli interessi finanziari dell’Unione Europea (art. 325 del TFUE lotta contro la frode e le attività illegali che ledono gli interessi finanziari dell’UE) come individuati nei regolamenti, direttive, decisioni, raccomandazioni e pareri dell’UE.
- atti od omissioni riguardanti il mercato interno, che compromettono la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali (art. 26, paragrafo 2, del TFUE). Sono ricomprese le violazioni delle norme dell’UE in materia di concorrenza e di aiuti di Stato, di imposta sulle imprese e i meccanismi il cui fine è ottenere un vantaggio fiscale che vanifica l’oggetto o la finalità della normativa applicabile in materia di imposta sulle imprese;
- atti o comportamenti che vanificano l’oggetto o la finalità delle disposizioni dell’Unione Europea nei settori indicati ai punti precedenti. In tale ambito vanno ricondotte, ad esempio, le pratiche abusive quali definite dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE.
CNDL mette a disposizione la piattaforma informatica raggiungibile al seguente link: https://cndl.segnalazioni.net/